Claudio Ciabochi Editore
     

le guide in tasca

 
 
homechi siamocatalogodistribuzionedownload
 
immagine guida
Marche in tasca

Il motore segreto di Matelica

autore
Anna Masturzo, Pietro Masturzo, Matteo Parrini

anno
2024

lingua
italiano

edizione
1

pagine
168
formato
21 x 30 cm

codice ISBN-13
978-88-98879-89-2

prezzo
€ 25,00

contenuto

A Matelica, lungo le sponde del fiume Esino, si trova un luogo oggi dimenticato dai più, ma che un tempo rivestiva un’importanza tale da far ritenere che la sola sua presenza, fu la vera ragione per cui la città medievale fu costruita sopra a quella più antica. Si tratta del Vallato, un’area ben delimitata ed identificabile, al cui storia quasi millenaria insegna che la fortuna di un’intera comunità e stata determinata dalle intuizioni di pochi, che hanno saputo vedere oltre gli ostacoli e al lavoro di tanti, che non hanno smesso di credere in ciò che facevano. Laddove pero le cose sono andate male, spesso e stato per l’atteggiamento statico di chi pensava che una conquista, economica o sociale, sia per sempre, se non a causa di illusioni nostalgiche o prive di fondamento. In questo senso quindi il Vallato continua ad essere propulsore, a stimolare la riflessione e può diventare una sorta di parco filosofico, dove riscoprire il passato e allo stesso tempo illuminare la mente. Infondo si tratta di uno spazio tutto sommato ristretto e facilmente fruibile al pubblico, dove restano tracce rilevanti del passato e della storia naturale di questa vallata. La sua ittiofauna addirittura, per quanto contaminata da specie alloctone, ricorda il fatto che fino 10.000-15.000 anni fa era un affluente di sinistra del Po, quindi possedeva delle specie tipiche dell’area padano-veneta, alcune delle quali annoverate negli studi scientifici del Marcoaldi (1873) e del Paolucci (1916). Di quelle autoctone restavano negli ultimi anni barbi, vaironi, trote e scazzoni. Altrettanto interessante la fauna e la vegetazione a ridosso del corso d’acqua, dove fino al 1938 vissero anche le lontre, mentre oggi e spazio di vita per tante altre specie dagli ungulati ad uccelli come l’airone. Valorizzare quindi questo spazio potrebbe essere un punto di forza per l’intera comunita1. Se inoltre pensiamo che i musei e le aree musealizzate nel solco di un cambiamento indifferibile

ordina